Una vita normale e poi la diagnosi, oggi in un libro

«Scrivi meglio tu con gli occhi che io con le mani»: con queste parole l’educatore Paolo De Gregorio aveva convinto Salvatrice Candarella (per tutti Salvina) a scrivere il primo libro, intitolato Silenzio lacrime amore, in cui ha raccontato la storia della sua vita. Nata 50 anni fa a Noto, in Sicilia, milanese d’adozione (si è trasferita al Nord a tre anni), Salvatrice è una mamma e una moglie felice quando, nel 2007, scopre di avere la SLA. Una doccia gelata per lei, il marito Pino e i figli Alessio e Luca (senza dimenticare mamma Carmela), che però non ha la forza di abbatterla. Tenace, anzi “testona”, come si autodefinisce, Salvatrice si aggrappa alla vita, alla famiglia, alle tante amicizie che non ha perso e anche alla sua grande autoironia e va avanti. Da sei anni Salvina vive a Inzago nel Centro di Sacra Famiglia, struttura specializzata nell’assistenza di persone con disabilità acquisite. Oltre a scrivere libri, partecipa alle molteplici attività della sede, come il teatro: con la compagnia di cabaret de Gli Scarrozzati ha calcato i palcoscenici di molte città.

Per informazioni e per richiedere il libro: Sacra Famiglia di Inzago, tel. 02.954396