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30 marzo, Giubileo degli operatori sanitari e sociosanitari in Sacra Famiglia

In occasione dell’Anno Santo, Fondazione Sacra Famiglia organizza il Giubileo degli operatori sanitari e sociosanitari della Zona Pastorale VI, un evento dedicato alla speranza, alla condivisione e al ringraziamento.

Come sottolineato dall’Arcivescovo Monsignor Mario Delpini nel suo recente Discorso alla Città, la cura ospedaliera e domiciliare e il sostegno alle famiglie di persone fragili «sono un patrimonio inestimabile di attenzione alle persone. Prendersi cura dei fragili richiede una professionalità e uno spirito di dedizione che non possono non attraversare momenti di stanchezza nell’esercizio della pazienza». Il Giubileo degli operatori sanitari e sociosanitari rappresenta un’opportunità significativa per riunirsi e chiedere il sostegno necessario per continuare a curare i malati nel corpo e nello spirito, offrendo sollievo, attenzione e confermando che nessuno è abbandonato, mai. 

“La celebrazione del Giubileo di quest’anno costituisce per molti un’occasione di sosta e di riflessione”, osserva il Vicario episcopale per la Zona VI, don Marco Bove. “Anche per chi lavora nel mondo sanitario e sociosanitario, che quotidianamente ha a che fare con la fragilità e la sofferenza, diventa indispensabile ritrovare le motivazioni e le energie interiori, per svolgere al meglio il proprio lavoro”. Il presidente di Fondazione Sacra Famiglia, monsignor Bruno Marinoni, dichiara: “Come chiesa giubilare per la Zona Pastorale VI siamo lieti di ospitare tutti coloro che, come noi di Sacra Famiglia, si prendono cura dei più fragili custodendo le persone come tesori preziosi affidatici dalla Provvidenza”.

Il Giubileo degli operatori sanitari e sociosanitari avrà luogo domenica 30 marzo presso la Chiesa Giubilare di Fondazione Sacra Famiglia, in piazza Monsignor Moneta 1 a Cesano Boscone. La celebrazione della Santa Messa, presieduta dal Vicario di Zona don Marco Bove, avrà inizio alle ore 10.30, seguita da un momento di preghiera e condivisione.

Per motivi organizzativi è necessario ISCRIVERSI all’evento cliccando qui 

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Sacra Famiglia vince il bando Microsoft Lombardia Community Challenge

C’è anche Sacra Famiglia tra i vincitori della seconda edizione della Microsoft Lombardia Community Challenge, iniziativa sviluppata da ChangeX con il supporto di Microsoft e declinata in due diverse sfide avvenute durante l’anno (da aprile e settembre 2024) con l’obiettivo di sostenere con finanziamenti fino a 15.000 euro le organizzazioni non profit del territorio nella realizzazione di progetti ad alto impatto sociale o connessi alle competenze digitali rivolti alle comunità nella Città Metropolitana di Milano e nella Provincia di Pavia.

L’annuncio è avvenuto in occasione di un evento in Microsoft House a Milano, con il coinvolgimento di organizzazioni non profit e istituzioni locali. Nella seconda edizione della Microsoft Lombardia Community Challenge sono stati selezionati 6 progetti di altrettante associazioni, volti a promuovere competenze digitali sul territorio lombardo. Questi si aggiungono alle 12 progettualità selezionate in occasione della prima edizione, avviata ad aprile 2024, che aveva come obiettivo quello di aiutare la comunità milanese e pavese in ambito sostenibilità, inclusione ed equità sociale.

Fondazione Sacra Famiglia è risultata tra i vincitori, grazie al progetto “Giovani e anziani insieme”, un’iniziativa che aiuta gli anziani fragili a sviluppare competenze digitali attraverso app cognitive create e spiegate dagli studenti.

“La Microsoft Lombardia Community Challenge è un’occasione per Sacra Famiglia, in collaborazione con la Scuola Falcone Righi di Corsico, per dare corpo ad un progetto importante in cui crediamo e perseguiamo ormai da tempo”, osserva Chiara Valentini della Direzione Anziani di Cesano Boscone. “Ovvero quello di promuovere l’alfabetizzazione digitale degli over 65 con il consolidato progetto ABC Digital, e favorire la stimolazione cognitiva quotidiana nelle nostre strutture con l’uso di App studiate e pensate insieme ai ragazzi. La premiazione in Microsoft House è stata dunque una bella occasione per fare team definendo il gruppo di lavoro che si dedicherà al progetto, per scoprire l’impatto sociale che i progetti della prima edizione hanno avuto sulle Comunità coinvolte e dialogare con altre organizzazioni del non profit”.

“Microsoft, insieme a Change X promotori della Challenge, ci hanno accolti e coinvolti in un pomeriggio vivace in cui a ciascuno è stato dato modo di raccontare il proprio progetto, mostrandoci l’interesse e il desiderio di essere partner vicini alle organizzazioni e alle cittadinanze dei territori. Come promesso”, conclude Chiara Valentini, “li renderemo partecipi del percorso avviato e non mancheremo nel coinvolgerli in nuove future sfide progettuali”.

 

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Sanità, crescono i servizi domiciliari di Sacra Famiglia: + 30% nel 2024

Numeri più che positivi sia per il servizio ADI che per la RSA Aperta. Anche gli utenti aumentano,
e non si tratta solo di anziani. Tutti i numeri di un trend significativo

Importante traguardo per Sacra Famiglia: nel 2024 i servizi domiciliari della Fondazione hanno registrato un aumento medio del 30% rispetto all’anno precedente, un trend che riflette i bisogni di una popolazione sempre più anziana e fragile. I dati per singolo servizio sono significativi: l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) ha segnato un incremento del 35%, mentre il servizio di RSA Aperta ha visto un aumento vicino al 38%. Inoltre, nel solo territorio di Cesano Boscone gli utenti seguiti nel 2024 sono cresciuti del 16,8% per l’ADI e del 18,7% per la RSA Aperta, dati che testimoniano l’impatto concreto di un’assistenza a domicilio qualificata e personalizzata.

Un bisogno crescente in una società che cambia
Con l’aumento dell’aspettativa di vita e il progressivo invecchiamento della popolazione, i servizi domiciliari stanno assumendo un ruolo sempre più centrale, perché permettono di rispondere alle esigenze di chi, a causa di condizioni di salute temporanee o permanenti, non può accedere alle strutture ambulatoriali. È quindi fondamentare poter contare su organizzazioni di provata esperienza, capaci di offrire cure che garantiscano qualità e continuità.

I servizi domiciliari di Sacra Famiglia sono pensati per anziani non autosufficienti, pazienti con demenza certificata e con disabilità ma anche per persone giovani che necessitano di assistenza in seguito a incidenti, malattie o ricoveri ospedalieri. L’obiettivo è chiaro: migliorare la qualità della vita degli assistiti e delle loro famiglie, portando a casa prestazioni sanitarie, riabilitative e socio-assistenziali.

Un sistema a servizio del territorio
Sacra Famiglia opera a Milano (Municipi 2, 6 e 7) e nei territori delle ASST Rhodense e Melegnano-Martesana, offrendo un sistema di assistenza principalmente gratuito, grazie al supporto del Servizio Sanitario Regionale. Accanto a queste prestazioni, è disponibile anche un’offerta personalizzabile per rispondere alle esigenze più specifiche.

“L’incremento registrato quest’anno è un segnale forte che sottolinea quanto i servizi domiciliari siano una risposta sempre più necessaria in una società che invecchia”, dichiara Stefania Pozzati, direttore sociale di Fondazione Sacra Famiglia. “È una sfida che richiede competenze, sensibilità e un sistema ben organizzato”.

Informazioni e contatti
Per ulteriori dettagli sui servizi domiciliari di Sacra Famiglia o per richiedere assistenza, è possibile contattare il numero 02 45677766 o scrivere a: adiv@sacrafamiglia.org.

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Esami del sangue? Scopri il nuovo Punto Prelievi

Casa di Cura Ambrosiana è al servizio dei pazienti che necessitano di un efficiente servizio di Laboratorio Analisi per i propri esami del sangue

Nuova sede, completamente ristrutturata, al piano terra dell’ospedale per il Punto Prelievi di Casa di Cura Ambrosiana. Questo trasferimento, che migliora l’accessibilità e il comfort per i pazienti, è solo l’ultima di una serie di novità pensate per ottimizzare i servizi offerti dalla struttura. Con il nuovo allestimento, il Punto Prelievi è ora più vicino all’ingresso principale, riducendo i tempi di attesa e facilitando l’accesso a chiunque necessiti di eseguire gli esami del sangue.

Oltre alla nuova collocazione, è stato ampliato anche l’orario di apertura, che ora va dalle 7.30 alle 10.30, da lunedì a sabato, con un’estensione di un’ora rispetto al passato. Il servizio resta senza prenotazione, consentendo così ai pazienti di recarsi direttamente presso la struttura per eseguire esami del sangue, delle urine e di altri campioni biologici. 

Il Laboratorio Analisi di Casa di Cura Ambrosiana ha ottenuto da Regione Lombardia un’importante riclassificazione: è stato infatti riconosciuto come laboratorio generale con due aree specialistiche, in patologia clinica e microbiologia. Questo nuovo status consente di offrire un ventaglio più ampio di prestazioni diagnostiche, comprendendo non solo gli esami di chimica clinica e immunologia, ma anche quelli in ambito tossicologico, ematologico, microbiologico e virologico.

Inoltre, il laboratorio è autorizzato da Regione Lombardia e collabora con l’assistenza domiciliare di Sacra Famiglia (C-Dom, ex ADI), e offre anche servizi di medicina del lavoro, anche per aziende esterne. Un altro dei punti di forza del Laboratorio è l’accesso a pacchetti di prevenzione, che includono esami specifici per una vasta gamma di patologie. Tra i vari check-up disponibili, si trovano quelli focalizzati su malattie come il diabete, le epatiti, il fegato, il colon, i lipidi, l’osteoporosi e la funzionalità renale.

Infine, il Laboratorio offre il monitoraggio dei pazienti in terapia anticoagulante orale (TAO), per la prevenzione delle malattie tromboemboliche, che consente di seguire in modo personalizzato ogni singolo caso. Grazie a questi servizi, Casa di Cura Ambrosiana continua a rispondere con efficienza alle richieste del territorio, mettendo al centro la salute dei propri pazienti.

 

 

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Il servizio civile? A me ha cambiato la vita. La storia di Nassim

Il servizio civile può cambiare una vita? Certamente sì, come racconta Nassim Badda, un giovane milanese di 25 anni con papà marocchino e mamma italiana, per cui il periodo di volontariato presso la sede di Settimo Milanese di Sacra Famiglia ha segnato un punto di svolta.

Un’esperienza che cambia la vita

Iscritto alla facoltà di Fisica alla Bicocca, inizialmente vedeva questa esperienza solo come un modo per sostenere le spese universitarie: dopo poco, però, il tempo trascorso con anziani e persone con disabilità ha cambiato le sue prospettive, tanto da spingerlo a riconsiderare il suo futuro professionale.

“Tutto è iniziato nell’ottobre del 2018, quando ho presentato domanda per il servizio civile universale,” racconta Nassim. “Dopo il colloquio con Sacra Famiglia, ho cominciato il mio percorso a Fisica, e a gennaio 2019, ho iniziato il servizio civile a Settimo Milanese. Non avevo alcuna esperienza nel mondo della disabilità o del lavoro con gli anziani, e nemmeno conoscevo la struttura. Ma fin da subito l’ambiente mi ha conquistato. Ho legato con gli operatori e con i colleghi del servizio civile, e ho scoperto una realtà che mi ha affascinato al punto da spingermi a un cambiamento radicale: dopo pochi mesi ho deciso di lasciare Fisica e iscrivermi al corso di Educatore Professionale alla Statale. Ora sono alla fase finale del mio percorso: manca solo la discussione della tesi e presto entrerò a far parte ufficialmente dello staff della Sacra Famiglia, proprio dove tutto è iniziato e dove oggi lavoro come animatore.”

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Scoprire una vocazione inaspettata

“Durante quell’anno di servizio civile, ogni giorno lavoravo fianco a fianco con educatori, operatori e ragazzi, creando legami significativi. Può sembrare una frase fatta, ma è vero: in realtà come questa si riceve molto più di quanto si dà. Per me è stata un’esperienza illuminante. Tante cose mi hanno colpito, ma ciò che ha fatto la differenza è stato rendermi conto di essere portato per questo lavoro. Ho capito che era la strada giusta per me.”

Il servizio civile universale si è rivelato, dunque, non solo un’opportunità di crescita personale, ma anche un trampolino di lancio per il mondo del lavoro. “All’inizio non ci pensavo,” ammette Nassim. “Non avevo idea di cosa significasse lavorare nell’ambito dell’educazione professionale. Del mondo della disabilità, della fisioterapia, dell’assistenza sociale non sapevo nulla. Per questo, ritengo che il servizio civile sia una grande opportunità per i giovani: ti permette di imparare una professione sul campo.”

Crescita personale e professionale

Oltre alle competenze tecniche, il servizio civile ha permesso a Nassim di sviluppare capacità trasversali. “Questa esperienza mi ha insegnato a lavorare in squadra, a relazionarmi con gli altri e ad acquisire abitudini fondamentali nel mondo del lavoro, come la puntualità e il rispetto delle regole contrattuali. Tutte cose che mi hanno dato un vantaggio rispetto ad altri miei coetanei che non hanno avuto un’esperienza simile. Il servizio civile mi ha aiutato a crescere, sia a livello umano che professionale. Ha cambiato la mia routine: per la prima volta mi sono abituato a svegliarmi presto per andare a lavorare, ho iniziato a guadagnare qualcosa con il mio impegno e ho costruito nuove amicizie e relazioni. Oggi vivo dinamiche simili a quelle di allora, ma con maggiore consapevolezza e responsabilità.”

Quella che per Nassim sembrava solo un’occasione temporanea si è trasformata in una vera e propria vocazione, portandolo a intraprendere un percorso che non avrebbe mai immaginato, ma che ora sente pienamente suo.

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“La cura improbabile”: il progetto nel carcere di Opera diventa un video

Un video per dare voce e visibilità a un progetto unico in Italia: “Emozioni all’Opera”. Promosso da Fondazione Sacra Famiglia in collaborazione con l’Associazione In Opera, l’iniziativa coinvolge un gruppo di pazienti psichiatrici e una ventina di detenuti del carcere di massima sicurezza di Milano Opera. Il video, disponibile sul canale YouTube di Fondazione Sacra Famiglia, documenta questa esperienza straordinaria e offre uno sguardo inedito sul potere delle relazioni.

La forza delle relazioni

Il progetto nasce per abbattere gli stereotipi legati a due mondi spesso tenuti ai margini della società: quello dei detenuti e quello dei pazienti psichiatrici. L’obiettivo è superare etichette come “delinquente” o “matto”, favorendo il dialogo, lo scambio di esperienze e l’amicizia in un contesto del tutto inaspettato come il carcere. Proprio da questa consapevolezza è nato il titolo del video, “La cura improbabile”, che racconta un percorso di terapia basato su relazioni autentiche, apertura, incontro e vicinanza. Una “cura” che non utilizza farmaci ma offre risultati tangibili: come racconta uno dei protagonisti del video: “Tra noi sono nate amicizie fraterne”.

Un progetto che guarda al futuro

Attivo dal 2018, salvo l’interruzione durante la pandemia, “Emozioni all’Opera” si svolge grazie alla collaborazione con l’Associazione In Opera e coinvolge sei utenti del Centro Psichiatrico Il Camaleonte della Fondazione Sacra Famiglia e circa 20 detenuti del carcere di Opera, di origini italiane e straniere. Due volte al mese, i due gruppi si incontrano all’interno del carcere per condividere attività terapeutiche, momenti di dialogo e confronto. Le attività seguono il metodo del Camaleonte, puntando su parole chiave che favoriscano empatia e conoscenza reciproca.

Fondamentale per il successo del progetto è stata la collaborazione della direzione del carcere di Opera e il sostegno attivo del personale di polizia penitenziaria, che ha fatto sentire a casa gli ospiti di Fondazione.

Un video per raccontare un’esperienza unica

Il video, ideato da Barbara Migliavacca (foto) e Giovanna Musco, con testi di Gabriella Meroni e regia di Roberto Morelli, è una testimonianza diretta di quanto l’incontro e la relazione possano cambiare la vita delle persone. Ora disponibile sul canale YouTube di Fondazione Sacra Famiglia, “La cura improbabile” è un invito a guardare oltre le apparenze e costruire ponti tra mondi apparentemente lontani; una dimostrazione concreta di come l’amicizia e la libertà possano sbocciare anche nei luoghi più inaspettati.

Guarda il video su YouTube

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Sacra Famiglia e Befana Benefica 2025: anche le Fra’ Bike nella parata motociclistica

Fondazione Sacra Famiglia rinnova la sua partecipazione alla Befana Benefica Motociclistica, l’appuntamento che da 57 anni anima le strade di Milano con la solidarietà su due ruote. Organizzata dal Moto Club Ticinese “Raul Mondini”, la manifestazione raccoglie circa 5.000 motociclisti, uniti dal desiderio di portare sostegno alle persone in difficoltà.

Quest’anno però c’è una novità, che segna un’importante svolta per Sacra Famiglia e per il mondo delle due ruote. Durante l’edizione 2024, infatti, sarà presentato il progetto Fra’ Bike, un’iniziativa di mobilità inclusiva che punta a migliorare la qualità della vita degli ospiti della Fondazione. L’iniziativa prevede la messa a disposizione di 20 biciclette speciali a pedalata assistita, progettate per rispondere alle esigenze di persone con diverse fragilità, che andranno consegnate nelle 8 sedi di Sacra Famiglia tra Lombardia, Piemonte e Liguria.

Per la prima volta, queste biciclette parteciperanno alla parata, sfilando in testa al corteo dei motociclisti. Un’inusuale ma significativa collaborazione che celebra il valore delle due ruote come simbolo di inclusione, libertà e amicizia.

Un evento molto atteso

La Befana Benefica Motociclistica nasce negli anni ‘60 grazie a un gruppo di soci del Moto Club Ticinese, che iniziarono a consegnare doni ai figli dei vigili urbani agli incroci di Milano. Nel tempo, questa tradizione si è ampliata, coinvolgendo altre realtà del territorio, tra cui Sacra Famiglia.

Da allora, l’evento è diventato un momento di festa e condivisione, consolidando un rapporto di vera amicizia. La sensibilità e l’affetto dimostrati dal Moto Club verso gli ospiti della Fondazione hanno reso questa manifestazione un appuntamento irrinunciabile per entrambe le realtà.

Il programma della giornata

La 57ª edizione prenderà il via a Milano, in viale De Gasperi, alle ore 8:30. Il corteo, scortato da Polizia Locale, Carabinieri e Polizia Stradale, farà tappa al Piccolo Cottolengo Don Orione prima di raggiungere il traguardo: la sede della Fondazione Sacra Famiglia a Cesano Boscone.

L’arrivo è previsto per le 12, quando i motociclisti incontreranno ospiti, familiari, operatori e visitatori della Fondazione per consegnare i doni raccolti durante l’anno. Seguirà un momento di festa, con gli interventi del presidente di Sacra Famiglia, monsignor Bruno Marinoni, e del presidente del Motoclub Ticinese, Antonio Tartaglia. E ovviamente, la celebrazione sarà arricchita dalla presenza delle Fra’ Bike, un simbolo tangibile del sostegno del Moto Club Ticinese al progetto di mobilità inclusiva.

Un grazie speciale va al Moto Club Ticinese “Raul Mondini” per la grande generosità e per aver accolto con entusiasmo l’idea di includere le Fra’ Bike in questo straordinario evento, che unisce tradizione, innovazione e solidarietà, e dove la passione per le due ruote diventa strumento di condivisione per una società più inclusiva.

Non mancate!

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Cure Domiciliari: da oggi siamo anche nel Municipio 2 di Milano

Fondazione Sacra Famiglia rafforza il proprio impegno nella cura delle persone fragili estendendo il servizio di Cure Domiciliari anche al Municipio 2 di Milano. Questo servizio rappresenta una risorsa preziosa per chi, a causa di condizioni di salute temporanee o permanenti, non può accedere ai tradizionali servizi ambulatoriali.

Le Cure Domiciliari offrono un’assistenza integrata che comprende prestazioni infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali, garantendo un supporto completo direttamente a casa del paziente. Si tratta di interventi a carico del Servizio Sanitario Regionale, attivabili tramite una procedura semplice: per attivarla chiamaci, ti guideremo passo passo e scoprirai di poter sempre contare su Sacra Famiglia, anche per gli aspetti burocratici e di modulistica.

In alternativa, per i pazienti dimessi dall’ospedale, il servizio può essere attivato direttamente tramite la dimissione protetta ospedaliera, che prevede l’emissione dell’impegnativa da parte della struttura ospedaliera.

Le prestazioni fornite sono molteplici: tra queste figurano la riabilitazione domiciliare, interventi infermieristici (iniezioni, prelievi, medicazioni, etc.), igiene personale assistita, prestazioni mediche specialistiche, stimolazione cognitiva, sostegno psicologico al caregiver e molto altro!

Il servizio, già attivo nei territori di ASST Rhodense, ASST Melegnano e Martesana,  è ora disponibile anche a Milano nei Municipi 6 e 7 e da oggi, nel Municipio 2. 

Fondazione Sacra Famiglia continua a essere un punto di riferimento per l’assistenza sociosanitaria sul territorio lombardo, rispondendo alle esigenze di chi ha bisogno di cure personalizzate e accessibili nella serenità del proprio ambiente domestico.

Per informazioni scrivi a: adiv@sacrafamiglia.org

Oppure chiamaci al numero verde

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Via al cantiere per la nuova “casa” di Cocquio Trevisago

La nuova casa di Cocquio sta prendendo forma. Sono iniziati a novembre, infatti, importanti lavori di ristrutturazione che porteranno a una trasformazione profonda della struttura. Grazie al bonus 110%, l’edificio Monsignor Rampi sarà reso non solo più moderno e sostenibile dal punto di vista energetico, ma diventerà anche un ambiente più accogliente e funzionale per chi lo vive.

L’intervento coinvolgerà tutti e tre i piani: nel seminterrato saranno ricavati nuovi ambulatori, più ampi e organizzati; il piano rialzato e il primo piano, invece, saranno interamente dedicati alla residenzialità per persone con disabilità. Complessivamente, la nuova struttura offrirà 60 posti letto, distribuiti in camere singole: 40 al piano rialzato e 20 al primo piano.

Un nuovo concetto di accoglienza
La scelta delle camere singole rappresenta una vera innovazione per questo tipo di residenze in Lombardia. “Vogliamo che ogni ospite abbia uno spazio personale che lo faccia sentire a proprio agio, un luogo che diventi davvero la nuova casa di Cocquio” spiega la direttrice, Laura Puddu. Questa attenzione all’individualità e al benessere è il cuore del progetto: non più camerate da otto letti e lunghi corridoi, ma ambienti pensati per rispondere alle esigenze di ciascuno.

Anche gli spazi comuni saranno ripensati per favorire socializzazione e comfort, distinguendo nettamente le aree giorno dalle zone notte. “Arredi e colori saranno studiati con cura”, aggiunge Puddu, “mobili senza spigoli “vivi”, tonalità rilassanti e materiali adeguati contribuiranno a creare un ambiente sicuro, capace di rispondere alle esigenze di chi ha disturbi del comportamento, come tanti nostri ospiti. Pensiamo a loro, e ci stiamo sforzando di mettere in atto tutte le misure per ridurne i possibili disagi. A questo proposito”, sottolinea, “desidero ringraziare anche tutto il personale per la grande generosità e collaborazione che sta dimostrando in questo momento così particolare”.

Il bar interno gestito dagli ospiti di Cocquio

Una sfida organizzativa senza precedenti
Portare avanti un cantiere così importante senza spostare gli ospiti dalla struttura è una sfida complessa, ma necessaria. “Trasferirli avrebbe comportato disagi ancora maggiori,” sottolinea ancora la direttrice. “Così abbiamo scelto di rimanere qui, anche se questo ha richiesto un grande sforzo da parte di tutti.”

Ogni settimana, si svolgono infatti riunioni tra i responsabili di Sacra Famiglia e l’impresa appaltatrice Omeg, con l’intento di pianificare i lavori e a ridurne l’impatto sugli ospiti. Si presta grande attenzione a rumori, polveri e impalcature, elementi che potrebbero disturbare chi vive nella struttura, specialmente chi è più sensibile ai cambiamenti.

“L’impresa si è distinta per disponibilità e flessibilità”, osserva l’architetto Enrico Branca dell’Ufficio Tecnico di Sacra Famiglia. “Montare, smontare le impalcature e le aree di cantiere a sezioni, e mettere in atto accorgimenti tecnici non consueti per garantire la sicurezza delle persone in struttura, nonostante l’aumento di tempi e costi, è solo un esempio di questa collaborazione. Gli interventi vengono coordinati su più fronti contemporaneamente per rispettare i tempi, con la chiusura del cantiere prevista per dicembre 2025”.

Guardare al futuro
“Stiamo lavorando per creare la nuova casa di Cocquio, non una semplice struttura,” conclude Laura Puddu. “L’obiettivo è chiaro: offrire agli ospiti un luogo dove sentirsi accolti, protetti e valorizzati, un nido sicuro che possa accompagnarli nel loro percorso di vita”.

Sacra Famiglia confida nella comprensione delle famiglie e di tutta la comunità per affrontare i disagi inevitabili di questa trasformazione. Alla fine dei lavori, la sede di Cocquio sarà un luogo dove le persone con disabilità potranno vivere con serenità e dignità, in un ambiente che metta al centro i loro bisogni e il loro benessere.

 

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Lecco: Sacra Famiglia raccoglie l’eredità della Borsieri

 

Si apre un nuovo capitolo per la Fondazione Borsieri-Colombo, dal 19 novembre incorporata con un atto ufficiale nella Fondazione Sacra Famiglia, che si impegna a raccoglierne l’eredità e i valori. Un passaggio che sancisce la volontà di rafforzare la RSA Borsieri-Colombo, fondata dal dottor Domenico Colombo e da tempo gestita da Sacra Famiglia, e che conferma il ruolo centrale della struttura nel tessuto sociale di Lecco e del territorio.

A sottolineare e garantire questa continuità è istituito il Comitato Borsieri, composto da Alessandra Carsana, presidente della Fondazione Borsieri-Colombo, Monsignor Gianni Cesena, vicario episcopale, Monsignor Bortolo Uberti, prevosto di Lecco, e Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese. Tra gli obiettivi del Comitato figurano il monitoraggio della qualità dei servizi, la promozione di iniziative e progetti coerenti con la missione della Fondazione e la buona reputazione della RSA Borsieri-Colombo, il costante dialogo con Fondazione Sacra Famiglia in merito alle attività future della RSA, in particolare per lo sviluppo della filiera e delle cure domiciliari.

 

Una scelta consapevole per dare continuità ai valori

“L’atto di oggi rispetta pienamente la volontà di mio marito Domenico, che desiderava mantenere un legame con la parrocchia e la Diocesi”, ha commentato la signora Alessandra Carsana. “Scegliere Sacra Famiglia come gestore è stata una decisione naturale, avendo riscontrato negli anni la loro professionalità e umanità. Questo passaggio avviene quindi con ogni consapevolezza e serenità.”

“A fronte della disponibilità della signora Carsana e del Consiglio di Amministrazione che presiede, abbiamo raggiunto questo risultato che permette a Sacra Famiglia di consolidare la sua presenza sul territorio lariano”, osserva il presidente di Fondazione Sacra Famiglia, Monsignor Bruno Marinoni. “Dopo una presenza pluridecennale a Regoledo di Perledo, si rendendo più stabili le sinergie con le istituzioni territoriali e si allarga il perimetro di assistenza anche grazie all’assistenza domiciliare. Sono personalmente soddisfatto per lo spirito con cui si è proceduto: per dare continuità a una volontà personale del fondatore si è scelta un’istituzione secolare che nella solidità e nello stile rispecchia quanto auspicato da molti, sia nel contesto civile come in quello ecclesiale”.

I nuovi minialloggi a sostegno degli anziani della città

Sacra Famiglia, già attiva nella comunità lecchese attraverso progetti come “Una Piazza di Comunità”, finanziato da Fondazione Cariplo, rafforza il proprio impegno verso gli anziani con la costruzione di 7 nuovi minialloggi che si aggiungono ai 19 già esistenti, creando una rete di residenzialità protetta per soddisfare le esigenze di un numero crescente di anziani che richiedono soluzioni abitative intermedie tra la vita autonoma e la permanenza in RSA.

I nuovi alloggi, il cui cantiere è già avviato, sorgono a pochi passi dalla RSA Borsieri-Colombo, in un’area vicina a negozi, trasporti pubblici e strutture mediche. Progettati per garantire la massima sicurezza e comfort agli ospiti, saranno costituiti da monolocali e bilocali, con possibilità di uso singolo o doppio, per adattarsi alle varie esigenze. Fondamentale l’efficienza energetica: i nuovi alloggi saranno costruiti con tecnologie di isolamento termico e acustico, permettendo un risparmio energetico superiore al 30% rispetto agli standard attuali. I servizi a supporto degli alloggi includeranno la presenza di personale specializzato, tra cui medici, infermieri e OSS, disponibili 24 ore su 24, e spazi comuni per attività ricreative.

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