“Abbracciamo l’acqua” nel Centro Diurno Disabili di Cocquio Trevisago
“Abbracciamo l’acqua” nel Centro Diurno Disabili di Cocquio Trevisago.
Oggi vi raccontiamo del bellissimo progetto “Abbracciamo l’acqua” avviato da alcuni mesi presso il Centro Diurno Disabili di Cocquio Trevisago.
L’attività nasce dal desiderio di poter garantire ai nostri ospiti stimoli e proposte rispondenti ai loro bisogni e nel contempo superare i limiti che la pandemia ci ha costretto a subire.
Partendo dal presupposto che l’acqua è sicuramente un elemento facilitatore della relazione e permette una condivisione emotiva ed esperienziale, che offre stimoli per migliorare il tono dell’umore e può favorire un incremento di benessere e autostima ma soprattutto determina effetti psicomotori terapeutici quali il rilassamento muscolare, la diminuzione degli spasmi muscolari ,l’incremento dell’ampiezza dei movimenti delle articolazioni, il miglioramento della tonicità e della resistenza muscolare si è deciso di posizionare una piccola ma funzionale piscina idromassaggio all’interno della struttura.
Sono state contattate alcune aziende del territorio (Termoteam srl di Ternate, Bang&Clean Italy di Varese, Moris italia srl di Brebbia, Idrokalor termoidraulica di Comerio e lo chef. Daniele Leone) alle quali è doveroso volgere un sentito ringraziamento, che ci hanno permesso l’acquisto di quanto necessario.
Il progetto ha preso avvio nel mese di luglio aprendolo sia agli ospiti con gravi disabilità che a quelli più autonomi.
L’attività, gestita direttamente dal personale operante al Centro Diurno Disabili prevede l’allestimento di un angolo in penombra, con musica rilassante di sottofondo. Gli operatori garantiscono inoltre attenzione alla cura del sé e al mantenimento delle autonomie.

A distanza di alcuni mesi il bilancio è assolutamente positivo e i rimandi positivi dei ragazzi hanno fatto sì che “Abbracciamo l’acqua” sia diventata una delle attività maggiormente richieste dai nostri ospiti.
Eccone alcuni esempi: Ornella G. affetta da disturbi psichiatrici riesce a contenere il suo disturbo caratterizzato da pensieri ossessivi e atteggiamenti stereotipati, si lascia trasportare dall’acqua e comunica: “l’acqua mi coccola”. Assume un tono della voce pacato e movimenti rilassati accettando il contatto con l’operatore, diversamente dalla quotidianità.
Andrea L. il cui deficit è legato ad una disabilità acquisita, in acqua è in grado di muovere gli arti che normalmente sono molto rigidi. Francesca P. affetta da autismo, in acqua contiene i suoi agiti stereotipati mostrando piacere nell’attività e socializzando con le compagne.
Molti altri hanno affrontato la paura dell’acqua vincendola e manifestando nel tempo il desiderio di partecipare all’attività.