IL MONDO SACRA FAMIGLIA
Accoglienza profughi
Accoglienza richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria
Il fenomeno dell’immigrazione negli ultimi decenni sta evolvendo rapidamente in tutto il mondo e naturalmente questo processo coinvolge anche l’Italia. La popolazione immigrata arrivata in anni recenti nel nostro Paese è composta per lo più da persone giovani e da famiglie; molti scappano da situazioni difficili e pericolose (guerre e carestie), quindi il loro intento è quello di ricostruirsi una nuova vita qui.
Fondazione Sacra Famiglia da sempre è aperta all’accoglienza di persone bisognose perciò dal 2011 si è mostrata disponibile a predisporre percorsi di inserimento sociale per richiedenti asilo e rifugiati. Inizialmente questa esperienza è nata sull’emergenza dell’estate 2011 a Cesano Boscone, ma poi si è estesa nel numero delle persone accolte e nei luoghi, coinvolgendo la sede di Verbania (da maggio 2014).
Il servizio organizzato da Fondazione Sacra Famiglia garantisce interventi di accoglienza integrata che superano la sola erogazione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. Specificamente gli ambiti di intervento sono i seguenti:
- Mediazione linguistica e interculturale
- Apprendimento della lingua italiana
- Orientamento legale
- Formazione e riqualificazione professionale
- Orientamento all’inserimento lavorativo
- Orientamento all’inserimento abitativo
- Orientamento all’inserimento sociale
- Tutela socio-psico-sanitaria
- Accesso ai servizi del territorio.
A oggi in queste due sedi abbiamo predisposto un totale di 42 posti di accoglienza.
È significativo raccontare una delle storie delle persone straniere ospitate, per cogliere tutti gli aspetti del lavoro che viene svolto con loro e dei risultati cui questo può portare.
Dal Pakistan a Milano a piedi, per trovare una nuova vita. A., 35 anni, nato nel Punjab pakistano, è arrivato a Cesano Boscone dopo un viaggio pieno di insidie e pericoli, spinto dalla disperazione e dal terrore di morire come suo padre, ucciso perché appartenente alla minoranza sciita in un paese a maggioranza sunnita. Avendo i requisiti per ottenere una tutela di tipo umanitario, è stato inserito nel programma S.P.R.A.R., il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati dello Stato italiano che si basa sulla collaborazione tra enti locali e organizzazioni non profit, ed accolto nella comunità per rifugiati “Il Sestante”, gestita da Sacra Famiglia. Dato che l’uomo versava in serie condizioni psicologiche e sanitarie, si è provveduto a stabilizzare la situazione sanitaria con terapie adeguate e un supporto psicologico specializzato; si è poi ipotizzato che un impegno in ambito lavorativo avrebbe potuto restituirgli autostima e un efficace contenimento dei sintomi depressivi, e si è quindi cercata un’azienda in cui poterlo inserire per un tirocinio lavorativo. Gli esiti sono stati molto positivi: A. ha tratto giovamento dal tirocinio lavorativo, tramutatosi in un contratto d’assunzione; in questo ambiente A. si è sentito di nuovo protagonista della propria vita; sia la titolare che i colleghi di lavoro hanno compreso il suo disagio, lo hanno accolto e gli hanno offerto un contesto in cui sentirsi valorizzato.