IL MONDO SACRA FAMIGLIA
Accoglienza profughi
Accoglienza richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria
Il fenomeno dell’immigrazione negli ultimi decenni sta evolvendo rapidamente in tutto il mondo e naturalmente questo processo coinvolge anche l’Italia. La popolazione immigrata arrivata in anni recenti nel nostro Paese è composta per lo più da persone giovani e da famiglie; molti scappano da situazioni difficili e pericolose (guerre e carestie), quindi il loro intento è quello di ricostruirsi una nuova vita qui.
Fondazione Sacra Famiglia da sempre è aperta all’accoglienza di persone bisognose perciò dal 2011 si è mostrata disponibile a predisporre percorsi di inserimento sociale per richiedenti asilo e rifugiati. Inizialmente questa esperienza è nata sull’emergenza dell’estate 2011 a Cesano Boscone, ma poi si è estesa nel numero delle persone accolte e nei luoghi, coinvolgendo le sedi di Intra (da maggio 2014) e Regoledo (da ottobre 2015).
Il servizio organizzato da Fondazione Sacra Famiglia garantisce interventi di accoglienza integrata che superano la sola erogazione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. Specificamente gli ambiti di intervento sono i seguenti:
- Mediazione linguistica e interculturale
- Apprendimento della lingua italiana
- Orientamento legale
- Formazione e riqualificazione professionale
- Orientamento all’inserimento lavorativo
- Orientamento all’inserimento abitativo
- Orientamento all’inserimento sociale
- Tutela socio-psico-sanitaria
- Accesso ai servizi del territorio.
A oggi in tre diverse sedi abbiamo predisposto un totale di 157 posti di accoglienza.
E’ significativo raccontare una delle storie delle persone straniere ospitate, per cogliere tutti gli aspetti del lavoro che viene svolto con loro e dei risultati cui questo può portare.
Dal Pakistan a Milano a piedi, per trovare una nuova vita. A., 35 anni, nato nel Punjab pakistano, è arrivato a Cesano Boscone dopo un viaggio pieno di insidie e pericoli, spinto dalla disperazione e dal terrore di morire come suo padre, ucciso perché appartenente alla minoranza sciita in un paese a maggioranza sunnita. Avendo i requisiti per ottenere una tutela di tipo umanitario, è stato inserito nel programma S.P.R.A.R., il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati dello Stato italiano che si basa sulla collaborazione tra enti locali e organizzazioni non profit, ed accolto nella comunità per rifugiati “Il Sestante”, gestita da Sacra Famiglia. Dato che l’uomo versava in serie condizioni psicologiche e sanitarie, si è provveduto a stabilizzare la situazione sanitaria con terapie adeguate e un supporto psicologico specializzato; si è poi ipotizzato che un impegno in ambito lavorativo avrebbe potuto restituirgli autostima e un efficace contenimento dei sintomi depressivi, e si è quindi cercata un’azienda in cui poterlo inserire per un tirocinio lavorativo. Gli esiti sono stati molto positivi: A. ha tratto giovamento dal tirocinio lavorativo, tramutatosi in un contratto d’assunzione; in questo ambiente A. si è sentito di nuovo protagonista della propria vita; sia la titolare che i colleghi di lavoro hanno compreso il suo disagio, lo hanno accolto e gli hanno offerto un contesto in cui sentirsi valorizzato.