Arrivati i vaccini in Sacra Famiglia

Nuovi regali e dolcissime sorprese solidali sono in arrivo da Fondazione Sacra Famiglia, per trascorrere le feste natalizie virtualmente insieme agli ospiti, che a causa della pandemia non possono ricevere visite, nemmeno a Natale. Attiva da oltre 120 anni, Sacra Famiglia accoglie, cura e accompagna bambini, adulti e anziani che soffrono di complesse o gravi fragilità o disabilità fisiche, psichiche e sociali. Per sostenere la Fondazione è possibile scegliere quest’anno dei doni natalizi speciali, buonissimi e sostenibili, perché confezionati in contenitori di metallo belli e riutilizzabili. Il Panettone Serafini, per esempio: un grande classico, un prodotto artigianale in splendida scatola con motivi natalizi. O la Ciocco-Lattina, una elegante latta di metallo rossa decorata con fiocchi di neve che contiene deliziosi cioccolatini alla crema di nocciola. Per donare un aroma particolare alle Feste c’è poi la confezione di tè di Sacra Famiglia, profumato e prezioso, e infine la grande novità 2020: il Calendario dell’Avvento, 24 finestrelle che nascondono 24 cioccolatini per contare i giorni che ci separano dalla vigilia di Natale e condividere l’attesa soprattutto con i più piccoli. Non dimentichiamo infine i biglietti natalizi e la possibilità di destinare a Sacra Famiglia un contributo libero, a fronte del quale il donatore riceverà una lettera di auguri personalizzata, firmata dal presidente don Marco anche a nome di tutti gli ospiti di Sacra Famiglia.
Per scegliere i regali e ordinarli direttamente online clicca qui
“Un giorno mi hanno chiesto se dovessi scegliere tra riprendere a camminare, a respirare, a parlare o a mangiare cosa avrei preferito. Io ho risposto che vorrei tanto parlare.”
Inizia così il racconto di Salvina: una storia di coraggio e di forza. Salvina è una combattente: da anni lotta contro la SLA ed è ospite della nostra sede di Inzago dal 2012.
Mamma e moglie, aveva una vita piena e soddisfacente, fino alla diagnosi: “una doccia gelata”, come la descrive lei, che però non l’ha mai abbattuta. Salvina non può parlare, ma ha trovato il modo di raccontare al mondo la sua storia in un libro, grazie a un sistema computerizzato con cui compone le parole scegliendo con lo sguardo le lettere su uno schermo. Oltre a scrivere, partecipa alle molteplici attività della sede e ha tanti sogni: uno su tutti è stato quello di poter parlare di nuovo. “Che bello poter dire nuovamente «ti voglio bene»! Ero una chiacchierona e non poterlo più fare è stata una vera tortura. E poi c’è il sogno di poter continuare a comunicare, a parlare con i miei figli, con mio marito, con tutte le persone che amo, grazie all’aiuto della tecnologia. Il mio computer è uno strumento indispensabile, non potrei più rinunciarci! Tutte le persone come me dovrebbero poterlo usare.”
Questo è il sogno che oggi voglio affidare a te: realizzare i sogni di Salvina e di altri ospiti come lei. Basta una tua firma sulla dichiarazione dei redditi, infatti, per farci arrivare il tuo prezioso sostegno.
Destina il tuo 5×1000 a Fondazione Sacra Famiglia. È facile e veloce: cerca nel tuo 730, CU o Modello Redditi il riquadro destinato alle Onlus, inserisci il nostro codice fiscale 03034530158 e la tua firma, non ti costa nulla, poiché si tratta di una percentuale di tassazione che resta allo Stato, in caso non effettui una scelta.
È un piccolo gesto con un valore immenso, perché ci permetterà di prenderci cura dei nostri ospiti, impegnandoci a realizzare anche i sogni e desideri che ci confidano ogni giorno.
Ora è il momento di agire: firma vicino al nostro codice fiscale sulla tua dichiarazione dei redditi. Dai a tutti i nostri ospiti un sogno realizzato da festeggiare.
Il 5×1000 non costa nulla: è una forma di sostegno per le Onlus che non comporta oneri aggiuntivi per i cittadini che la scelgono. Il contribuente sceglie la destinazione di una quota della propria IRPEF, il 5×1000 non è né una donazione né una tassa aggiuntiva, bensì una percentuale di un importo già dovuto allo Stato che non destinata viene comunque trattenuta dallo Stato stesso.
Si avvicina a Varese la partenza ufficiale del progetto “Blu Home“, gli appartamenti didattici per l’autismo di Sacra Famiglia. L’iniziativa, unica nel suo genere in Europa, mira ad offrire alle famiglie di bambini e ragazzi con autismo l’occasione di essere seguiti da un’équipe altamente specializzata con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e correggere eventuali comportamenti disadattivi.
In pratica si tratta di quattro appartamenti ampi e moderni, di nuova realizzazione, che potranno ospitare altrettante famiglie: qui genitori e figli vivranno per periodi di dieci giorni, come se fossero a casa loro, ma costantemente monitorati e affiancati dagli operatori di Sacra Famiglia che, coordinati dal professor Lucio Moderato, direttore dei Servizi Innovativi per l’autismo di Fondazione, avranno il compito di definire il programma di educazione.
Le abitazioni, realizzate con il sostegno di Fondazione Vodafone, Spazio Blu, Hermonie Care e Fondazione Pasquinelli, si trovano all’interno di una palazzina rinnovata da Sacra Famiglia nel verde e nella tranquillità del quartiere Casbeno, a Varese. Gli appartamenti sono dotati di apparecchiature domotiche e arredati con particolari accorgimenti autismo-friendly, così da renderli quanto più funzionali per i bambini con disturbo dello spettro autistico.
Ogni appartamento sarà monitorato a distanza da uno psicologo e da un educatore: dopo la prima giornata dedicata all’accoglienza e al dialogo, genitori e bambini saranno osservati per 2-3 giorni, nelle ore diurne, attraverso un sistema di telecamere nascoste, senza alcun intervento da parte degli operatori. In seguito svolgeranno attività guidate dai professionisti, per correggere eventuali errori e suggerire strategie alternative. Il settimo giorno sarà quindi dedicato al riposo reciproco, mentre nelle ultime tre giornate i professionisti si limiteranno a osservazioni del comportamento della famiglia per verificarne i miglioramenti. Non mancherà il diario di bordo, che servirà ai genitori per annotare momenti particolari di ciascuna giornata, valutati poi dai professionisti di Sacra Famiglia. Il 17 settembre è la data di partenza del progetto, quando si svolgerà ufficialmente l’inaugurazione degli appartamenti; sabato 19 settembre è poi fissato l’Open Day di Blu Home, una giornata aperta al pubblico in cui tutti gli interessati potranno visitare le abitazioni e toccare con mano arredi e soluzioni abitative, ricevendo tutte le spiegazioni necessarie direttamente dagli operatori.
Le famiglie interessate possono rivolgersi a:
Blu Home, via Campigli 41/43 Varese, tel. 0332 327911
Nuovo incarico per Mariapia Garavaglia, presidente dell’Associazione Amici di Sacra Famiglia nonché ex parlamentare e ministro della Sanità del governo Ciampi, che nella seduta del Consiglio di Amministrazione di Casa di Cura Ambrosiana S.p.A. del 6 luglio 2020 è stata nominata Presidente: a lei un caloroso benvenuto e un sincero augurio di buon lavoro.
Garavaglia succede alla dottoressa Paola Pessina, che rimane nel CdA e a cui vanno i ringraziamenti di tutta Sacra Famiglia.
Si avvicina, anche se non c’è ancora una data, la riapertura delle strutture sociosanitarie, chiuse da inizio emergenza.
Ma quali sono i desideri delle famiglie degli ospiti? Sacra Famiglia l’ha chiesto alle famiglie di Cesano con un’indagine telefonica che si è conclusa il 14 maggio, con numeri altissimi: sono state raggiunte 437 famiglie di due RSA e otto RSD (l’88% del campione), a cui sono state poste domande utili a programmare la riapertura, quando ci saranno le condizioni.
La prima parte del questionario ha fatto emergere un dato impressionante: in una settimana media pre-Covid, i parenti in visita dall’esterno erano circa 800, con una concentrazione importante nel fine settimana.
La seconda parte ha sondato il gradimento (e il “fastidio”) per le misure anti-contagio che potrebbero essere prese nelle residenze. Quali? Nonostante un’alta consapevolezza della criticità della situazione e della necessità di restrizioni, le famiglie non apprezzerebbero particolarmente la limitazione del contatto fisico (idea sgradita al 34% del campione) o l’installazione di pannelli in plexiglass (bocciato dal 45%); il 98% invece dice sì al controllo della temperatura all’ingresso, a guanti e mascherine (95%) e agli incontri limitati a zone esterne al nucleo (il 90% accetterebbe senza problemi). Un’analisi più approfondita dei dati permetterà anche di valutare le diverse abitudini, esigenze e aspettative dei familiari di ospiti in RSA e RSD.
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