
“Vacanza in natura” per il benessere psico-fisico degli ospiti
Il turismo sociale sta prendendo sempre più piede: esistono sempre più strutture ricettive che hanno eliminato ogni tipo di barriera architettonica. Per i nostri ospiti le cose sono un po’ più complesse, perché la disabilità non è solo fisica. Le persone con disabilità intellettiva hanno bisogni che vanno oltre e che richiedono livelli di assistenza continuativi anche in vacanza.
Già monsignor Moneta, che è stato direttore di Sacra Famiglia dal 1921 al 1955, parlava della vacanza come «una necessità fisica e morale», e lanciò diversi appelli di raccolta fondi tra il 1920 e il 1950 per garantire il mare e la montagna anche per i più fragili. Vennero acquisite addirittura delle strutture di villeggiatura a Intra e ad Andora. Quest’ultima è ancora oggi la meta delle vacanze dei nostri ospiti.
Sospese per due anni a causa della pandemia, finalmente sono riprese le trasferte dalle sedi lombarde e piemontesi verso Andora Mare. Questo luogo speciale regala agli ospiti con disabilità gravi e gravissime momenti di relax in riva al mare, l’assistenza continuativa di operatori qualificati e anche, qualora possibile, dei familiari che scelgono di soggiornare nelle vicinanze e
Trascorrere qualche ora con i loro cari. Il benessere che nasce dal contatto con la natura inoltre abilita la persona con disabilità e riduce le crisi violente che spesso vive.
L’inclusione passa anche attraverso il rispetto e la giusta attenzione nei confronti di chi vive difficoltà particolari e ha quindi bisogno di attenzioni specifiche.
Questi momenti speciali consentono a chi non solo “disturba”, come spesso viene vissuto dagli altri chi ha disturbi del comportamento, ma che a sua volta può essere disturbato da eccessive stimolazioni, di vivere una vacanza davvero su misura.
Crediamo sia un diritto e una necessità di tutti la possibilità di vivere la natura. Anche per le persone più fragili.
Fabbisogno annuo 120.000€ per 300 ospiti. Contributo di 400€ a ospite.