Il logopedista per la disfagia

La disfagia è un disturbo della deglutizione comune nell’anziano, che non deve essere sottovalutata, perché potenziale causa di patologie serie: gli operatori di Sacra Famiglia lo sanno bene e hanno sviluppato specifiche competenze per affrontare il problema e offrire le soluzioni più adeguate. Ne abbiamo parlato con una di questi operatori, Silvarosa Coccato (Logopedista Sedi Liguri), che ci aiuta a presentare il quadro di questa patologia.
«Si può definire disfagia qualsiasi disturbo nella progressione del cibo dal cavo orale allo stomaco, ovvero della deglutizione», dice Silvia. «La deglutizione è un meccanismo molto sofisticato che richiede la coordinazione di 25 muscoli e 5 nervi cranici, e le sue alterazioni hanno avuto una particolare attenzione solo da poco più di un decennio, grazie al lavoro dei logopedisti e ai nuovi strumenti diagnostici».
I disordini della deglutizione possono compromettere i rapporti tra la via alimentare e quella respiratoria, fino a determinare il passaggio del cibo nelle vie aeree. Nella maggior parte dei casi la disfagia cronica è provocata da disturbi neurologici come morbo di Parkinson, malattia dei motoneuroni, disturbi neuromuscolari, sclerosi multipla e morbo di Alzheimer e altro (tra i pazienti colpiti da ictus, per esempio, il 30% soffre di disfagia), mentre la disfagia acuta può essere il risultato di condizioni infiammatorie come faringite, tonsillite o ulcere aftose della bocca.
NON SEMPRE PATOLOGICA
«Il 45% delle persone oltre i 75 anni presenta sintomi di disfagia perché, con l’età, il disturbo della deglutizione non ha sempre natura patologica e può dipendere dal processo fisiologico di invecchiamento che provoca l’indebolimento dei muscoli della mascella, la perdita dei denti, disfunzioni dell’odorato e del gusto e una ridotta salivazione», continua Silvarosa Coccato. «Se il soggetto non se ne lamenta, diventa un sintomo poco valutato nell’anziano, però è utile riconoscerlo perché, in caso di insorgenza di malattie generanti disfagia, potrebbe esporre il paziente a pericoli».
Alcuni sintomi e segni generali della disfagia possono essere la difficoltà nel gestire le secrezioni orali (sbavature); assenza o debolezza di tosse e deglutizione volontaria; modificazione di qualità/tono della voce (raucedine); diminuzione dei movimenti della bocca e lingua; schiarimenti di gola frequenti; cambiamenti della modalità di alimentazione; perdita di peso e/o disidratazione; frequenti infezioni toraciche. Durante la consumazione del cibo devono mettere in allarme la lentezza a iniziare una deglutizione e/o ritardo a deglutire (oltre 5 secondi), una masticazione o deglutizione non coordinate; deglutizioni multiple per ogni boccone; impacchettamento del cibo nelle guance; rigurgiti orali e nasali; tosse o starnuti durante/dopo l’alimentazione. Dopo la consumazione di cibo, attenzione se la voce si abbassa o il respiro si modifica.
«Nei pazienti con disfagia devono essere valutate sempre le abilità comunicative, le funzioni cognitive e le capacità decisionali per quantificare il grado di collaborazione e la capacità/possibilità dell’anziano di percepire e segnalare le proprie difficoltà», conclude Silvarosa.
«Tutti i pazienti che mostrano segni di disfagia devono essere sottoposti a uno screening per la deglutizione, teso a prevenire malnutrizione, disidratazione e polmonite da aspirazione. In seguito la valutazione verrà approfondita dal logopedista con una valutazione clinica logopedica a cui se ne aggiunge un’altra più specifica sulla capacità di assumere varie consistenze (cibo liquido, semiliquido, semisolido e solido) al fine di completare l’indagine funzionale-diagnostica».
A valutazione ultimata, il logopedista redige il bilancio logopedico finale e stabilisce le eventuali modificazioni di consistenza, le manovre e le posture facilitanti da far assumere al paziente durante il pasto. Il logopedista svolge anche l’attività di counseling con i caregiver dando consigli su come modificare le consistenze e sui comportamenti che possono ostacolare la corretta deglutizione. Inoltre segnala, eventualmente, il bisogno di accertamenti strumentali o dell’intervento del dietista-nutrizionista che stabilirà abbinamenti e quantità corrette di cibo per la salute del paziente.
Nelle tre regioni dove abbiamo le nostre sedi, abbiamo diversi ambulatori con la presenza di logopedisti: potete trovare in questo sito tutte le informazioni necessarie per prendere contatto con le segreterie dedicate.