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Io non sono solo dolore

Io non sono solo dolore

Tatiana, Michela e Chiara hanno un passato fatto di scuola, lavoro e famiglia. Poi la sofferenza psichiatrica le ha rese fragili nella relazione con il mondo. Qui si raccontano, mentre con l’aiuto di Sacra Famiglia affrontano l’impegnativo percorso verso una maggiore autonomia

Una vita come quella di tanti: scuola, lavoro, divertimento, a volte matrimonio, figli … poi succede qualcosa. A volte improvvisamente, a volte piano piano, la luce si spegne. Poi arriva la diagnosi – schizofrenia, o disturbo di personalità, per fare qualche esempio – a cui segue l’inizio di un percorso psichiatrico. All’interno di questo percorso, che può avere tante tappe, si può incontrare, a un certo punto e per alcune persone, la CPA. «È la sigla di Comunità Protetta ad Alta assistenza», spiega Simona Volpi, coordinatrice di quella di Sacra Famiglia, a Cesano Boscone. «Qui vivono persone con problematiche psichiatriche e cognitive di livello variabile, tendenzialmente lieve o medio». Alcuni sono giovani – sotto i 40 anni – tutti erano stati autonomi e ora non lo sono più.

«Il nostro lavoro consiste nel tentativo di riavvicinarli al mondo esterno», spiega il medico responsabile, lo psichiatra Alessandro Marchesini. «Ma si tratta di un percorso impegnativo per tanti motivi: per loro vuol dire riaffrontare un mondo complesso, da cui si sono allontanati per asserragliarsi in un altro mondo, il loro. Alcuni poi sentono forte lo stigma e l’isolamento sociale, si chiedono “fuori cosa faccio?”, altri vengono da esperienze poco felici in altre strutture, che li hanno segnati. Il vantaggio di essere qui è che possiamo proporre inizialmente percorsi di autonomia all’interno di Sacra Famiglia, per poi affacciarci con maggiore esperienza verso il territorio». I Laboratori, il bar, la chiesa, il campo da calcio, gli stessi viali che circondano le Unità sono tutti spazi dove vivere, mettersi alla prova con diverse attività, partecipare a momenti comuni. Fino al giorno in cui saranno pronti – questo è l’obiettivo – «per affacciarsi di nuovo su quel mondo da cui si sono ritirati, riscoprendolo più accogliente, e meno terrorizzante possibile», come dice Simona.

Nelle prossime settimane daremo voce a tre ragazze – Tatiana, Michela e Chiara. Desiderano stare bene, essere accolte, dire la loro, trovare la serenità… in una parola, essere felici.

STAY TUNED!

Due anelli: La storia di Tatiana

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4 Comments

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    18 Dicembre 2023

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    Io non sono solo dolore – Sacrafamiglia

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