NAIDE, NESSUNO È “IMPOSSIBILE”
NAIDE, NESSUNO È «IMPOSSIBILE»
Aggressiva con sé stessa e (soprattutto) con gli altri, si era fatta la fama di inavvicinabile, rischiando di rimanere isolata. Ma la tenacia degli operatori di Sacra Famiglia ha saputo intercettare quello che nascondeva e “tirare fuori” la vera Naide. Che oggi sorride. E riesce perfino a ballare!
È il 2007, e Naide ha 11 anni quando la sua famiglia chiede un aiuto alla Fondazione. A casa è un disastro: la bambina è forte e violenta, picchia, aggredisce, morde, si accanisce per fare del male; rabbia, urla e scenate sono all’ordine del giorno, i farmaci non servono a niente. La diagnosi è «disturbo pervasivo dello sviluppo e ritardo mentale grave» con pesanti problemi del comportamento.
«Oggi i disturbi gravi del comportamento sono una delle sfide principali per le organizzazioni come la nostra», osserva Michele Restelli, Direttore Servizi Disabili di Sacra Famiglia. «Una sfida che abbiamo raccolto e che cerchiamo di vincere ogni giorno per dare una possibilità nuova di vita a chi sembra non averne». La prova vivente è lì, in una Naide che oggi, a 26 anni, balla in mezzo agli altri ospiti.
Come ci si è arrivati? «Ci sono voluti anni e un lavoro paziente e personalizzato», precisa l’educatore Tonino Astuto, 45 anni, che la segue presso l’Unità San Riccardo.
“Dire che puntiamo per Naide a una vita normale sembrerà forse eccessivo, ma dobbiamo avere questo obiettivo, insieme possiamo farcela. Abbiamo un sogno: dopo la danza, vorremmo sentirla parlare …