“RIESCO A FARCELA DA SOLO?” UN GELATO AL BAR
“RIESCO A FARCELA DA SOLO?” UN GELATO AL BAR!
Per un genitore non c’è bene più prezioso di sapere che il proprio figlio un giorno saprà “cavarsela da solo”.
Pensiamo all’autonomia personale come ad un edifico: la comunicazione rappresenta le fondamenta, indipendentemente dal tipo di canale utilizzato. Le abilità, come chiedere aiuto, fare richieste o esprimere bisogni, sono le porte che ci aprono verso il mondo e ci preparano alla variabilità che lo caratterizza. L’autodeterminazione è al centro: quindi l’adulto che si sostituisce al bambino pensando di compensare una fragilità diventa chi sceglie per il bambino senza volerlo.
Parte del nostro lavoro è assicurarci che la persona autistica abbia una vita soddisfacente, in cui, in mezzo alle fatiche nella rincorsa dell’adattamento, ci sia spazio per momenti di appagamento e felicità.
Abbiamo unito questi importanti aspetti dell’autonomia in un’attività molto semplice: prendere il gelato.
L’autodeterminazione si esprime nella possibilità di SCEGLIERE DA SOLI il tipo di gelato gradito, attraverso una selezione visiva di 5 tipologie presenti al Bar interno di Fondazione Sacra Famiglia.
La comunicazione si sperimenta nella richiesta al barista tramite linguaggio verbale o attraverso le immagini che fungono tramite comunicativo, permettendo di superare le difficoltà linguistiche del bambino; questo consente la conferma visiva del proprio desiderio, senza la mediazione dell’adulto.
Questa meravigliosa opportunità garantisce anche uno scambio comunicativo diretto con una persona estranea al gruppo dei caregivers rendendo i bambini consapevoli di poter effettuare scambi efficaci con gli altri.
“Voglio un gelato?” scelgo quello che VOGLIO IO e posso ottenerlo richiedendolo con i miei mezzi!”
E’ da piccole cose che nascono l’autonomia e l’autodeterminazione.
Cosi non appena abbiamo inviato le immagini alle famiglie, abbiamo ricevuto messaggi emozionanti, quelli belli che ripagano e fanno capire che il lavoro procede nella giusta direzione.
Gabriele non aveva mai assaggiato un gelato, oggi si è unito al gruppo spontaneamente e la mamma ci scrive “…vedere Gabriele che prova ad assaggiare il gelato mi riempie di gioia!”.
E’ stessa gioia che proviamo anche noi nell’esperienza con questi bambini.
