
Stimolazione Motoria per disabili
Per un disabile o un anziano l’assenza di movimento può minacciare fortemente la salute fisica e psichica: causa gravi perdite delle capacità motorie residue, di tonicità dei muscoli e di solidità delle ossa con una conseguente debilitazione neuromotoria generale; diminuiscono le endorfine, gli ormoni che combattono il dolore e aumenta lo stato di malessere con un conseguente aggravio dello stato psicologico che si ripercuote inevitabilmente sulla capacità di reagire alle crisi e alla difficoltà di una malattia cronica. Per questo nelle residenze per disabili e anziani di Fondazione a partire dalla pandemia nel 2020 è stato avviato il progetto Salute in movimento.
Basato sul metodo APA-Attività Fisica Adattata, negli anni ha integrato l’esperienza sul campo di Sacra Famiglia nella cura delle fragilità gravi e nella pratica dello sport per la disabilità.
Il risultato è un percorso innovativo, personalizzato, di terapia e ricerca. Valutazione clinica, valutazione funzionale, diario delle attività e monitoraggio sono le fasi del percorso fatto di continui aggiornamenti terapeutici ed educativi.
Il team è composto da un responsabile scientifico, un responsabile tecnico, tre chinesiologi, cinquanta educatori e operatori. I benefici per gli ospiti a oggi sono numerosi e riguardano l’intera sfera bio-psico-sociale della persona.
L’arricchimento rappresentato dallo svolgere l’attività in gruppo e dalla variabilità delle sedute, oltre alla maggiore plasticità cerebrale mediata dall’attività fisica, può essere un importante fattore protettivo per la salute.
Fabbisogno annuo 175.000€ per 700 ospiti. 250€ a ospite.
“L’attività fisica e la più efficace prescrizione che il medico può fare per la promozione di una vecchiaia di successo” (Archives of Internal Medicine 2010); questo perché il movimento razionale e adattato alla persona si dimostra efficace nel ritardare il sopraggiungere delle malattie croniche e disabilitanti come nel mantenere una buona qualità di vita. L’attività motoria inoltre, nelle sue varie modalità di somministrazione, anche se non sempre incisiva nella cura della patologia specifica, può prevenire l’ipocinesi dovuta alla disabilita, ridurre le possibili complicanze e rallentare la progressione della malattia. “Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento e di esercizio fisico, né in difetto né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute” (Ippocrate 460-377 a.c.)