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Riparte il progetto Siblings

I Siblings, fratelli e sorelle di persone con disabilità e autismo, si trovano ad affrontare compiti evolutivi diversi rispetto ai coetanei, perché vivono una quotidianità spesso complessa e responsabilizzante.

L’obiettivo del progetto SIBLINGS di Fondazione Sacra Famiglia è di strutturare un contesto di confronto con i pari, con simili esperienze, che da un lato offra l’opportunità di esprimere i propri vissuti emotivi e dall’altro permetta di rielaborare le sfide quotidiane dell’essere Siblings.

Gli incontri offriranno la possibilità di vivere un’esperienza di individuazione di sé, crescita personale e condivisione.
Psicologi, psicoterapeuti ed educatori del servizio, guideranno i partecipanti attraverso attività specifiche, pensate per ogni fascia di età.

OBIETTIVI
➢ Fornire esperienza di condivisione e socializzazione tra fratelli/sorelle di persone disabili e/o autistiche
➢ Facilitare la creazione di un contesto empatico e di fiducia reciproca.
➢ Agevolare l’espressione delle emozioni, anche più complesse e condivisione delle esperienze di vita.
➢ Aiutare i partecipanti a comprendere ed esprimere i loro bisogni.
➢ Aiutare i siblings a esplorare le proprie risorse e a valorizzare la propria unicità.
➢ Stimolare in loro strategie per un migliore adattamento alla situazione.
➢ Aumentare la comunicazione all’interno della famiglia.

PROGRAMMA DEGLI INCONTRI
In base alle iscrizioni i partecipanti verranno suddivisi in gruppi in base all’età.
I contenuti e le attività proposte saranno declinati con modalità diversificate per ciascun gruppo.
Il progetto prevede:
– 1 incontro introduttivo
– 6 incontri di gruppi della durata di 1h e 30 minuti,
– 1 incontro finale di restituzione
– 1 incontro di follow up entro un anno.

Vuoi maggiori informazioni? Scrivici ora: spiacentino@sacrafamiglia.org 

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Autismo e Alimentazione: FOOD-AUT

Autismo e Alimentazione

FOOD-AUT Le prime linee guida nutrizionali

Il progetto di ricerca scientifica, sostenuto dal Gruppo Pellegrini in partnership con la Fondazione Sacra Famiglia Onlus e implementato dal Laboratorio di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Università di Pavia, ha mappato le preferenze alimentari di un gruppo di persone con disturbi dello spettro autistico (DSA).

Il Gruppo Pellegrini ha presentato oggi insieme alla Fondazione Sacra Famiglia Onlus i risultati del progetto di ricerca scientifica FOOD-AUT, condotto dal Laboratorio di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Università di Pavia diretto dalla Professoressa Hellas Cena. Lungo un periodo di 12 mesi, da marzo 2022 a marzo 2023, lo studio ha coinvolto un campione di persone con Disturbi dello Spettro Autistico presenti nella sede di Cesano Boscone (MI) di Sacra Famiglia.

Un progetto coordinato dall’Accademia Pellegrini, centro di Ricerca, Sviluppo e Formazione in cui esperti, docenti e ricercatori collaborano per individuare idee attuali e innovative che si trasformino in proposte concrete senza mai tralasciare i principi valoriali del Gruppo, come la particolare attenzione per il sociale. FOOD-AUT, in particolare, ha l’obiettivo di migliorare lo stato di salute delle persone con sindrome dello spettro autistico (ASD) attraverso l’elaborazione di menu per la ristorazione collettiva e indicazioni nutrizionali rivolte ai caregiver/genitori, con il fine di supportare questi ultimi nella gestione dei pasti a casa.

La popolazione che ha preso parte allo studio pilota FOOD-AUT è composta da un campione di persone con diagnosi di ASD di primo, secondo e terzo grado, maggiorenni di genere sia maschile che femminile, afferenti al Centro Diurno per persone Disabili (CDD) della sede di Cesano Boscone della Fondazione Sacra Famiglia Onlus.

Per la valutazione dei consumi alimentari sono state utilizzate delle schede di valutazione pasto standardizzate con finalità di monitoraggio e di valutazione del consumo dei pasti. Alla scheda di valutazione quantitativa, ne è stata aggiunta una di valutazione qualitativa, volta a identificare la gradevolezza dei piatti consumati rispetto alle caratteristiche sensoriali secondo criteri di nome del piatto, colore (uno o più), intensità dell’aroma (intenso o tenue), texture (croccante e/o morbido e/o viscido e/o gelatinoso) e temperatura (calda, fredda, ambiente).

“Il Gruppo Pellegrini si prende cura ogni giorno di più di 200.000 commensali ed è da qui che nasce la nostra responsabilità di contribuire attivamente alla creazione e promozione di una cultura alimentare che tenga conto anche delle esigenze di tutte quelle persone che vivono un rapporto difficile con l’alimentazione, sviluppando indicazioni nutrizionali adeguate alle necessità ed esigenze di situazioni specifiche come ad esempio la Sindrome dello Spettro Autistico”, commenta Valentina Pellegrini, Vice Presidente del Gruppo Pellegrini. “Grazie alla nostra Accademia abbiamo dato vita a un progetto senza precedenti con l’obiettivo di portare il nostro miglior contributo nell’aiutare le persone con ASD e chi si prende cura di loro nel delicato e importante momento del pasto, oltre a costituire un’occasione in più per tenere viva l’attenzione sul tema e sensibilizzare anche i soggetti che non vivono direttamente questo genere di difficoltà”.

“Per la nostra organizzazione che ogni anno segue più di 350 persone con autismo, questo studio rappresenta un’occasione preziosa per concentrarci con efficacia ancora maggiore sulle loro abitudini alimentari che incidono significativamente sul benessere psico-fisico.” ha osservato Monica Conti, direttore dei Servizi Innovativi per l’Autismo di Fondazione Sacra Famiglia. “Attraverso un approccio graduale e attento della specifica sensibilità sensoriale delle persone con autismo, è possibile fare passi avanti verso un’alimentazione più varia, equilibrata, sane e sempre connessa alla socialità. I risultati spingono a insistere in questa direzione e a coinvolgere in studi analoghi anche bambini e adolescenti”.

“FOOD-AUT è un progetto estremamente ambizioso che vuole andare a valutare con metodo scientifico lo stato nutrizionale e le scelte alimentari delle persone con ASD”, ha dichiarato Hellas Cena, direttrice del Laboratorio di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Università di Pavia. “Il Laboratorio ha elaborato dei menu specificamente pensati per queste persone, sia da un punto di vista nutrizionale, sia sensoriali. Siamo particolarmente grati all’Accademia Pellegrini e alla Fondazione Sacra Famiglia per avere sostenuto questo progetto che ci auspichiamo abbia sviluppi a livello nazionale”.

Lo studio, condotto su 22 persone di entrambi i generi con età variabili fra i 19 e i 48 anni ha portato a concludere che i piatti più frequentemente presenti e maggiormente scelti nei menu proposti nella terza fase dello studio, adattati sulla base delle risultanze delle prime due, hanno caratteristiche sensoriali in linea con quanto atteso e descritto dalla letteratura scientifica rispetto al rapporto di soggetti con ASD con il cibo e le sue caratteristiche di colore, aroma, texture, temperatura.

Di seguito le principali caratteristiche che rendono un pasto maggiormente accettato da soggetti con ASD:

  • formati di pasta corta;
  • colori poco intensi come bianco e beige, no a colori accesi;
  • omogeneità di tinte all’interno dello stesso piatto, vengono preferiti piatti che contengono ingredienti di tonalità cromatiche simili e non contrastanti;
  • verdure di colore verde rispetto a quelle arancioni;
  • frutta di colore chiaro/tenue (beige, bianco) e a pezzi;
  • consistenze morbide o semiliquide, rifiutando alimenti difficili da masticare.
  • odori tenui e non pungenti/forti, come quelli di alcune specie ittiche (es. sgombro);
  • gusti delicati, caratterizzati da un utilizzo ridotto di spezie, aglio, cipolla.

In conclusione, considerato l’obiettivo del progetto ed i risultati incoraggianti, il prossimo passo auspicato sarà di testare l’efficacia delle indicazioni nutrizionali e dei menu prodotti su un campione più grande di persone con ASD, in modo da creare un riferimento a livello nazionale.

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La miglior cura è la felicità – Cure Intermedie

La miglior cura è la felicità

Alvaro non credeva nelle proprie possibilità di recupero, ma poi i nostri operatori l’hanno fatto sentire amato.

Demoralizzato, triste e sfiduciato. Erano queste le condizioni in cui Alvaro Nava, 70 anni, è arrivato al reparto di Cure Intermedie di Sacra Famiglia. Superata a fatica una forma grave di Covid, e quasi immobilizzato da patologie pregresse, questo signore “milanesissimo” con un passato difficile alle spalle era il primo a non credere nelle proprie capacità di ripresa. Non aveva fatto i conti, però, con l’affiatatissima equipe del reparto che gli è stava vicino ben oltre le sue aspettative.

“Mi sono trovato davanti a persone affabili, accoglienti, competenti e disponibili” racconta “nelle precedenti esperienze in ospedale non avevo mai trovato queste caratteristiche tutte insieme in un’unica struttura. Sono rimasto colpito, stupito”

Un salutare contraccolpo che lo scuote al punto da decidere, in poco tempo, di cambiare atteggiamento. “Ho iniziato il percorso di riabilitazione, riconquistando la fiducia in me stesso”, continua Alvaro.

“Essere continuamente spronato e, mi permetto di dire, amato, mi ha aiutato a essere accogliente con me stesso e con gli altri”. Certo il dolore fisico rimane, ma con l’assistenza e gli ausili adatti, Alvaro migliora e vede i terapisti “più contenti di lui” a ogni suo progresso. Oggi il nostro ex paziente ha migliorato la propria autonomia ed è tornato a casa dalla moglie “con maggiore fiducia nelle persone, quella fiducia che avevo perso a causa delle mie vicissitudini”.

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Non ti scordar di loro

Fondazione Sacra Famiglia aderisce alla campagna firmata da 45 organizzazioni non profit per invitare i propri donatori a non scordarsi di loro e a continuare a sostenerle in un momento in cui le categorie più deboli e indifese hanno ancora più bisogno del loro aiuto.

Una campagna multimediale realizzata e pianificata gratuitamente da K- Comunicazionisociali e FCMedia, business units del Gruppo Komma. Un’iniziativa che, grazie al coinvolgimento e all’impegno di Vita Società Editoriale, ha visto la firma di 45 organizzazioni non profit.

Proteggi la tua solidarietà. continua a sostenere chi protegge i più fragili”: questo è il claim della campagna: un appello di tutte le onlus ai loro sostenitori affinché non interrompano le loro donazioni, perché il coronavirus è una paura per tutti. per chi è malato, povero e solo è una paura in più.”
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Lettera aperta del presidente don Marco Bove

Don Marco Bove

I lavoratori di Sacra Famiglia sono in attesa del nuovo contratto. Dopo settimane di agitazioni sindacali e fake news, il presidente don Marco Bove fa il punto della situazione con una lettera aperta al Sindaco di Cesano Boscone Simone Negri. Si ribadisce la disponibilità di Fondazione a tornare al tavolo e a chiudere il contratto integrativo, e a mettere in campo ulteriori sforzi per andare incontro alle richieste sindacali. Ma un passo decisivo è chiesto anche alle forze politiche e agli enti locali, a cui Fondazione fa appello perché siano incrementate le tariffe sociosanitarie, ferme da 15 anni. 

Caro Sindaco,
 
la situazione di tensione che negli ultimi mesi vive il personale di Sacra Famiglia ha radici lontane, si tratta infatti del CAMBIAMENTO di ruolo che la Fondazione ha vissuto, a partire dai primi anni duemila, per la nascita dell’area sociosanitaria e l’uscita dei nostri servizi dal mondo sanitario, remunerato di più e completamente da fondi pubblici. A partire dall’Aprile 2008, la Fondazione ha adottato l’UNEBA, principale contratto del mondo sociosanitario, come contratto di lavoro di riferimento: l’ha fatto non solo per riequilibrare i bilanci (e non per generare profitti-ahimè!) ma soprattutto perché il quadro normativo del contratto UNEBA è più adeguato a gestire servizi sociosanitari.
 
Contestualmente è stato siglato con le Organizzazioni Sindacali un Contratto Integrativo Aziendale che prevedeva per i lavoratori in servizio al 31.3.2008, per un periodo transitorio, condizioni di miglior favore connesse al precedente contratto sanitario ARIS. Tale periodo transitorio, dopo proroghe e un anno di ultrattività esperito, è giunto a scadenza, dopo più di undici anni, il 31.12.2019.
 
In questi undici anni il mondo è cambiato ancora tante volte, con una profondissima crisi economica che ha ridotto le capacità di azione del settore pubblico e l’emergere impetuoso di nuovi bisogni sociosanitari che hanno condotto Sacra Famiglia a sviluppare nuovi servizi. Probabilmente per molti il clima non è più lo stesso rispetto ad anni fa, ma grazie ai nostri lavoratori abbiamo affrontato con passione e successo la sfida delle risposte da dare oggi, agli anziani fragilissimi che vanno seguiti nelle proprie case, alle famiglie con bambini autistici, alle persone gravemente disabili a fronte di malattie degenerative ed incidenti, per fare degli esempi.

 

Il contratto UNEBA è strumento fondamentale per organizzare al meglio e con le stesse regole TUTTI i lavoratori di Sacra Famiglia per far fronte ai bisogni del presente e del futuro, e, elemento non banale, una copertura sanitaria integrativa importante per tutti i lavoratori con UNISALUTE. L’applicazione generalizzata del contratto UNEBA non è uno strumento per tagliare gli stipendi, ma per garantire a tutti condizioni organizzative omogenee e funzionali al lavoro che siamo chiamati a fare oggi, ed incrementi economici graduali e sostenibili, a partire da chi guadagna meno.
 
Ma per farlo, il contratto UNEBA ha bisogno di un NUOVO CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE, da sottoscrivere al più presto con le Organizzazioni Sindacali ed a cui stiamo lavorando da mesi.
 
E durante questi mesi Sacra Famiglia ha fatto proposte che per il personale assunto prima del 1° Aprile 2008 (i lavoratori “ex aris”) avrebbero comportato miglioramenti economici, in larga parte non assorbibili, fra i 1.400€ ed i 2.000€ lordi annui in considerazione delle diverse categorie di lavoratori interessati.
 
In particolare i lavoratori turnisti, in caso di accordo, si sarebbero collocati nella parte alta della “forchetta”, con incrementi economici a regime pari a circa € 2.000 lordi annui, rispetto a quanto storicamente percepito anche tenendo conto del diverso calcolo delle indennità di turno.
 
Non sono importi banali, anche tenendo conto della crisi che in questi anni ha riguardato tanto il settore socio-sanitario che quello sanitario, cosa che ha influito non poco nella nuova rottura delle trattative per il rinnovo del ccnl aris sanità.
 
Nella nostra proposta gli incrementi sarebbero stati certi ed a regime nello spazio di qualche mese!
 
Ma tutto questo passa attraverso un nuovo Contratto Integrativo Aziendale, e ad oggi le trattative sono ferme. E questo ci ha costretto ad applicare, negli stipendi di gennaio, il solo contratto UNEBA senza elementi integrativi, con fatiche enormi da parte di tutti e rischi di incomprensioni. In particolare va ricordato come il solo passaggio dalle 13 mensilità del contratto aris alle 14 del contratto Uneba, a parità di stipendio, riduce ovviamente il valore di ogni singola mensilità. E siamo più che disponibili a pagare acconti alle persone che ne faranno richiesta, per superare questi problemi. Lo abbiamo scritto ai lavoratori.
 
Ma dobbiamo tornare al tavolo e chiudere il contratto integrativo. Non vediamo alternative. 
 
Date le dimensioni e la diffusione territoriale di Sacra Famiglia, abbiamo nei giorni scorsi coinvolto direttamente le segreterie nazionali di CGIL, CISL e UIL.
 
Contiamo molto sul coinvolgimento dei vertici nazionali dei sindacati firmatari del contratto UNEBA, non solo per definire presto un nuovo contratto integrativo, ma per fare tutti insieme un salto di qualità. Noi siamo disponibili a ritornare subito al tavolo della trattativa con un atteggiamento di massima trasparenza e mettendo a disposizione tutto quello che la Fondazione oggi può offrire. Ed i budget 2020, 2021, 2022 della Fondazione, pur in un contesto di disequilibrio economico della parte operativa ancora dal colmare, mettono molte risorse a disposizione per migliorare le condizioni economiche dei lavoratori.
 
Siamo disponibili ad ulteriori sforzi per avvicinarci alle richieste sindacali. 
 
Ma tutto deve restare in un quadro di sostenibilità: Fondazione ha di fronte anni di investimenti enormi, che nessun ente pubblico pagherà e che sono fondamentali per il futuro nostro e delle persone che hanno bisogno di noi. Squilibrare ulteriormente il conto economico con incrementi del costo del lavoro senza adeguate coperture sul lato ricavi, potrebbe essere gravissimo per tutti.
 
Adeguate coperture sul lato ricavi, cioè incremento delle tariffe socio-sanitarie ferme da quindici anni.
 
Per questo è importante il coinvolgimento dei livelli nazionali delle Organizzazioni Sindacali: dobbiamo insieme mettere a fuoco il SOTTOFINANZIAMENTO grave del settore sociosanitario, a detta di tutti strategico per il futuro delle nostre comunità (invecchiamento della popolazione, nuovi bisogni), ma nei fatti non rappresentato nelle agende politiche.  A partire dalla situazione di Sacra Famiglia, emblematica di tante realtà che hanno gli stessi nostri problemi, chiederemo alle OO.SS. azioni forti presso il Ministero e le Regioni perché le risorse del fondo sanitario a favore dell’area socio sanitaria siano finalmente adeguate!
 
E la stessa richiesta la rivolgiamo alle forze politiche ed agli Enti Locali che hanno prestato attenzione alle vicende contrattuali di Sacra Famiglia. 
Non possiamo affrontare serenamente il futuro con un livello di sottofinanziamento così elevato. Le nostre comunità ne stanno già pagando le conseguenze.
 
In questo quadro, è giusto che sin da ora Sacra Famiglia si impegni a riconoscere ulteriori aumenti contrattuali a TUTTI i lavoratori a fronte di incrementi tariffari nell’area sociosanitaria.
 
Come vede, signor Sindaco, spazi di riflessione e di azione ci sono e vanno percorsi.
 
Senza drammatizzare le fatiche presenti, riconosciamo tutti che il momento è molto serio e che il clima di lavoro nelle nostre realtà e servizi è componente fondamentale del quotidiano “prendersi carico” delle persone fragili e delle loro famiglie. E personalmente mi sta molto a cuore.
 
Buon lavoro,
 
Don Marco Bove
Presidente
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