Un milione di volte … grazie

Questa storia comincia più di un secolo fa, agli inizi del ‘900, quando nascere in una famiglia numerosa era sia frequente, sia molto diverso da oggi. Se fossero qui, le sorelle Cesira e Maria potrebbero testimoniarlo, raccontando che una (Cesira, classe 1898) era rimasta con i genitori a Milano, mentre l’altra (Maria, del 1900) era stata affidata a degli zii in provincia di Pavia. Ma le bambine sono legatissime, e le loro vite non smettono di incrociarsi, fino ai giorni nostri (e a Sacra Famiglia, perché è qui che vogliamo arrivare).

Succede così che Maria si sposa e ha una figlia, Giancarla; anche Cesira si sposa, e anche lei ha una figlia, Vanda. Le due cugine, come le madri, crescono insieme, perché ogni occasione è buona per vedersi. Poi si innamorano e si sposano, Giancarla con Fiorenzo e Vanda con Augusto. Ma se la casa di Giancarla, a Pavia, si popola di due figli (Claudio e Susanna) quella di Vanda e Augusto si riempie di souvenir dei loro viaggi: sono benestanti e girano il mondo.

Generosissimi e affettuosi, invitano spesso Claudio e Susanna (che li chiamano zii) e ogni tanto, sospirando, accennano ai «bambini della Sacra Famiglia» quasi a far capire ai nipoti quanto fossero fortunati. «Stare con loro era una festa, io e mia sorella ci sentivamo dei principi», ricorda oggi Claudio, «non ci viziavano, no: ci volevano bene». Gli anni passano. Lo zio Augusto viene a mancare, e la moglie Vanda ne conserva amorevolmente il ricordo. I nipoti crescono e percorrono le loro strade, anche se il filo con la zia non si spezzerà mai. «Ci sentivamo sempre, e ogni tanto la andavo a trovare», continua Claudio, «anche quando, negli ultimi tempi, non mi riconosceva più».

Ma, direte voi, come si arriva a Sacra Famiglia? Semplice. Qualche mese fa un notaio ci informa che Fondazione è destinataria di un lascito disposto da Vanda Gazzera, dedicato alla memoria del marito, Augusto Villa, che spesso aveva sostenuto con donazioni le attività di Sacra Famiglia e i «bambini della Sacra Famiglia». Un rapporto discreto in vita, ma eccezionale in morte. Chissà se, nel suo cuore, voleva bene a qualcuno di loro in particolare. Con il suo ultimo gesto, però, li ha amati davvero tutti.

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